lunedì 30 novembre 2009

ANTò LE MOMò /ANDREA COSENTINO


ANTO' LE MOMO'
avanspettacolo della crudeltà
di e con Andrea Cosentino
regia Andrea Virgilio Franceschi
consulenza drammaturgica Valentina Giacchetti
collaborazione artistica Antonio Silvagni
maschere Andrea Cosentino

luogo: Colosseo Nuovo Teatro

(VERSIONE PER ROMA)
Sotto er titolo mette 'e mani avanti: saranno tutti pezzetti messi qua e là,
ma 'n po' l'aveva fatto puro ne l'artri spettacoli? O me sbajo?
Li pezzetti so' messi bene e nun sembrano appiccicati a cazzo, anzi sembra che er cerchio torni!
Tutto funge, ce se diverte.
Er pupazzo de Artaud (o devo scrive' Artò?) pare vivo e Cosentino je fa da spalla.
Poi cerca de 'ncarcera' puro Dio. Cristosanto!
Cosentino da vecchia è fantastico: 'na mezza bicicletta diventa 'no strumento culinario e Beautiful prenne er posto de li racconti davanti ar camino. (Sembra di': "Ascanio becca e porta a casa!")
Come diceva Renzo Arbore 'a televisione diventa er novo focolare!
E doppo fa tv e lì se 'nventa da principio tutto: primi piani, linguaggio d' 'a tv, piani 'mericani e puro campo e controcampo.
Ma poi lo spettacolo crolla su 'a maschera de Purcinella che te racconta la strage de Erba.
Forse voleva fa' 'n artra cosa, ma lo spettacolo diventa retorico.
Se riprende co' i tre finali!
Ner complesso devo di' che m'è piaciuto!
Se nun ce fossero stati l'urtimi 15 minuti finali (esclusi li 3 finali), me poteva sembra' 'no spettacolo perfetto...
ma che devi fa'?
Forse la forza sua è quella de nun esse' perfetto!

VOTO:
5 LUNE AR POSTO DE LE STELLETTE (citando la prossima produzione) e un TAJO che darei ar finale
più 'na strizzata d'occhio a Cosentino che su facebook (primo artista che s'è amicato) me chiede tosto 'na recensione!

ER LISCA

(VERSIONE PER IL RESTO D'ITALIA)
Già il sottotitolo mette le mani avanti: sarà un melange di tante parti,
ma non già erano così alcuni suoi spettacoli precedenti?
I tanti ingredienti sono ben dosati e non sembrano messi insieme senza senso, anzi sembra che tutto torni!
Tutto funziona e lo spettatore si diverte.
Il pupazzo di Artaud (o dovremmo scrivere Artò parafrasando il titolo?) sembra vivo e Cosentino ne diventa addirittura la spalla.
Poi tenta di rinchiudere anche Dio. "Cristo!" verrebbe da esclamare.
Cosentino travestito da vecchia è fantastico: una porzione di bicicletta diviene un utensile da cucina e Beautiful prende il posto dei racconti davanti al caminetto. (Sembra dare una lezione ad Ascanio Celestini).
Come diceva R. Arbore: la televisione diventa il nuovo focolare!
In seguito fa tv e reinventa tutto: primi piani, linguaggio televisivo, piani americani e anche campo e controcampo.
Ma poi lo spettacolo crolla sulla maschera di Pulcinella che racconta la strage di Erba.
Forse alla ricerca di qualcosa di poetico, lo spettacolo diventa retorico.
Si riprende decisamente con i tre finali!
Nel complesso spettacolo molto bello e se non ci fossero stati gli ultimi 15 minuti (esclusi i 3 finali) poteva rasentare la perfezione.
Forse però la forza di Cosentino è proprio quella di non essere perfetto!

VOTO:
5 LUNE al posto delle stellette (citando così la sua prossima produzione) e UN TAGLIO da auspicare al finale
da aggiungere un occhiolino a Cosentino che su facebook (primo artista che ha accettato l'amicizia) mi ha chiesto in fretta una recensione!

ER LISCA

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